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intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-06-17
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1930
trascrizione:
E quando rappresentavamo un pezzo teatrale - mia madre era regista di teatro, e noi figlie ricevevamo sempre le parti delle protagoniste. E quando rappresentavamo un pezzo teatrale, venivano invitati sempre anche loro: il podestà e il brigadiere dei carabinieri. Non abbiamo mai avuto dell`odio verso gli italiani. Ci siamo, non voglio dire assimilati, ma mio padre ebbe, beh; ebbe fortuna. Ci fu un periodo, in cui tutti i cognomi furono italianizzati. Mio zio, che faceva il guardaboschi, succeduto a suo padre, si chiamava Damian, e in quanto impiegato statale, dovette cambiare il nome in Damiani. Faceva Damian di cognome e dovette cambiarlo in Damiani; ma mio padre si chiamava Palvai e quindi non dovette mai cambiare il suo cognome. Ed eravamo in buone relazioni con gli italiani. Per esempio con il brigadiere eravamo amici. Naturalmente per via della scuola dovevamo - dovevamo essere Piccole Italiane e così via e portare l`uniforme, quando c`era un festeggiamento. Ma mio padre non dovette andare con i fascisti o portare la camicia nera. Non lo dovette fare.